Porte interne, elemento di arredo per la propria abitazione

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Le porte interne non rappresentano solo un elemento fondamentale per garantire la vivibilità di un abitazione. All’occorrenza, e se si adotta un preciso approccio nella scelta, possono diventare un vero e proprio strumento di arredo.

L’offerta di porte interne, infatti, è molto abbondante ed eterogenea. Essa consta di soluzioni squisitamente funzionali, dall’impatto estetico ordinario, e di soluzioni di design, che esercitano anche una funzione visiva di primo piano, in grado persino di sconfinare nel campo dell’arte.

Di seguito, qualche informazione utile per scegliere le porte interne più adatte alle proprie esigenze.

Le diverse tipologie di apertura

Il primo criterio attraverso il quale si sviluppa l’offerta di porte interne è rappresentato dal meccanismo di apertura. Ecco le alternative attualmente a disposizione.

Porte a battente. E’ la porta “classica”, quella caratterizzata dal meccanismo di apertura più semplice. Può essere a una o due ante. Queste sono sempre collegate a dei cardini, che garantiscono il moto di rotazione. Come è facilmente intuibile, e da patrimonio comune, le porte a battente si aprono verso l’interno. Questa tipologia è apprezzata per la sua semplicità (che si riflette anche nel processo di installazione) e per il costo ridotto. Di contro, occupa molto spazio proprio in virtù del meccanismo rotatorio.

Porte a libro. Questo genere di porte interne è formato da due o più pannelli che si piegano su se stessi a mo’ di fisarmonica, lasciando libero il passaggio e garantendo – proprio come una porta dovrebbe fare – l’accesso tra una stanza e l’altra. E’ una soluzione apprezzata in quanto, proprio come le porte a battente, di facile installazione. In aggiunta, però, pone in essere un risparmio significativo di spazio.

Porte scorrevoli. In questo caso l’anta (o le ante) scorre su un binario, in genere posto nella parte superiore della porta. In tal modo, il risparmio di spazio è totale. D’altronde, è proprio questo il pregio più apprezzato delle porte scorrevoli. Ne esistono di due tipi: scorrevoli a scomparsa e scorrevoli esterne. Nel primo caso, l’anta, scorrendo, si incassa all’interno del muro. Nel secondo caso, il binario è posto all’esterno e quindi l’anta scorre parallelamente alla parete. Le porte scorrevoli interne rappresentano la soluzione dal minore ingombro, ma richiedono l’esecuzione di opere murarie. Le porte scorrevoli esterne occupano un po’ più di spazio ma sono di facile installazione perché non impongono interventi di rilievo sulla parete.

Quale tipologia scegliere? La risposta dipende da tre fattori: il budget, lo spazio a disposizione, lo stile di arredamento.

In linea di massima, le porte a battente rappresentano la soluzione ideale se non avete grandi problemi di spazio, se intendete spendere cifre contenute e se avete in mente uno stile di arredamento tutto sommato classico.

Viceversa, le porte a libro e scorrevoli rappresentano la soluzione ideale se avete qualche problema di spazio, e puntate a risparmiarne il più possibile. In particolare, poi, dovreste optare per le scorrevoli se intende dotare la vostra abitazione di uno stile minimale e spiccatamente moderno. Esso, infatti, si fonda sul concetto di “spazio come arredamento” e predilige gli ingombri ridotti… Proprio quello che una buona porta scorrevole è in grado di offrire.

Se volete approfondire l’argomento “porte interne e tipologie di apertura”, il consiglio è di visitare la relativa pagina su Wikipedia.

La scelta del materiale

Anche il materiale rappresenta un criterio di scelta delle porte interne da prendere seriamente in considerazione. Ecco le alternative più diffuse.

Legno. Può essere laminato, listellare, massello. In genere, il massello è la soluzione che coniuga meglio resistenza e impatto estetico, per quanto il suo prezzo non sia sempre accessibile. Il legno, a prescindere dalla tipologia, si sposa bene con uno stile classico, che fa del calore e del senso di accoglienza i suoi tratti tipici.

Laccato. Le porte laccate sono “semplici” porte in legno, valorizzate però da uno strato di vernice. Le soluzioni estetiche sono le più varie, per quanto si prediliga la tinta unita e bianca. Si adattano a uno stile sobrio, se non addirittura minimale, e allo stesso tempo poco impegnativo dal punto di vista economico.

Vetro. Può essere temperato o stratificato. In entrambi i casi, la sicurezza è garantita. Infatti, in caso di rottura, la porta in vetro temperata si rompe in minuscoli pezzi non taglienti. Discorso simile per la porta in vetro stratificato, che mantiene i suoi strati uno attaccato all’altro anche in caso di rottura. Il vetro rappresenta la soluzione senz’altro più costosa, ma anche quella in grado di esprimere l’ideale più elevato di eleganza.

Scegliere il rivenditore di porte e finestre

Se avete intenzione di acquistare una buona porta, o un qualsiasi altro serramento (es. le finestre), il consiglio è di fare riferimento agli showroom dei migliori rivenditori. Infatti, solo gli showroom consentono di prendere visione dei prodotti in maniera globale ed efficace, di toccarli con mano, e allo stesso tempo fruire del servizio di consulenza degli esperti presenti in sala.

Se abitate nella capitale o nei dintorni, avete sicuramente qualche possibilità in più, vista la presenza diffusa di showroom su tutto il territorio capitolino. In questo caso, non rimane che contattare e rivolgervi ai rivenditori che vantano una grande esposizione di porte interne a Roma.

Porte e agevolazioni fiscali

Se intendete acquistare una o più porte interne, vi starete chiedendo: posso usufruire della detrazione IRPEF? La risposta è purtroppo negativa: l’acquisto e l’installazione dei serramenti rientra nella categoria “manutenzione ordinaria”, che è per legge esclusa dal meccanismo detrattivo.

Esiste però una eccezione, ovvero quando l’acquisto e l’installazione delle porte rappresenta un intervento essenziale per completare o rendere possibile un intervento di manutenzione straordinaria, come la costruzione di una nuova parete.

Se volete saperne di più, il consiglio è di consultare la guide sulle ristrutturazioni dell’Agenzia delle Entrate.